La storia di Alessandro, per tutti Alex, Zanardi è una di quelle storie che non ci si stanca mai di raccontare. Il 15 Settembre 2001 sulla pista del circuito tedesco di Lausitzring, a 100 Km da Berlino, perde il controllo della sua Reynard Honda che viene tagliata in due all’altezza delle gambe da un’altra autovettura.
Le condizioni appaiono subito disperate, e i medici sono costretti a ricorrere all’amputazione degli arti inferiori. Ma è lì che nasce la favola di Alex. Già dopo pochi anni torna a correre con le auto e nel 2005 vince una gara valida per il campionato mondiale turismo.
Lo stesso anno vince anche il Campionato Italiano Superturismo. Nel 2010 arriva una nuova sfida: diventa conduttore televisivo per un programma Rai di divulgazione scientifica.
Nel 2012 è la volta delle Paralimpiadi di Londra, dove vince la medaglia d’oro gareggiando sulle tre ruote dell’handbike. Tutto questo è Alex fino a qualche giorno fa. Oggi la favola Zanardi si tinge dei colori giallo e verde delle Paralimpiadi di Rio 2016. Mercoledì 14 Settembre, dopo 15 anni da quel terribile incidente che l’ha allontanato dalle gare di F1, e alla soglia dei 50 anni, vince di nuovo l’oro nell’handbike, prova a cronometro categoria H5. Sul gradino più alto del podio Alex piange e dedica la sua medaglia a Gianmarco Tamberi, atleta azzurro infortunatosi poco prima delle Olimpiadi.
“Se sei spinto solo dall'ambizione a un certo punto ti stanchi, occorre passione" - questo è il favoloso campione Alex (Alessandro) Zanardi.
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